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lunedì 24 dicembre 2018

Democrazia ed Impero - Parte terza

Disgraziatamente l' Italia non rappresenta più il centro dell' Impero Romano, vuoi perché l' Impero si è disgregato nel 476 d.c e vuoi perché allo stato attuale la nazione non ha al suo interno uomini in grado di riportarla, se non agli antichi splendori, almeno ad essere uno stato autorevole in seno all' Unione Europea.
Al contrario chi governa l' Italia non ne ha assolutamente la cultura, la preparazione e le competenze necessarie per farlo. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, ottima persona per quel poco che ne sappiamo, è un professore universitario, peraltro di una università secondaria, senza nessuna preparazione di gestione. Poi ci sono i vice primi ministri: Di Maio, 5 stelle, ha un passato di cameriere di pizzeria e vendita di bibite oltre a qualche anno trascorso su una sedia a Montecitorio. Oggi lo ritroviamo a svolgere le funzioni di ministro dello sviluppo economico e del lavoro. Salvini, non ha fatto il cameriere ma neanche ha mai lavorato in vita sua, è cresciuto all' interno della Lega Nord e quindi non ha mai gestito nulla neanche lui. Ha una preparazione politica ma sappiamo bene che, dove ha gestito qualcosa, la politica ha sempre combinato disastri.
Orbene L'Italia è in mano a questi personaggi.
Veniamo poi ai partiti di opposizione; il PD ha al suo interno una accozzaglia di pseudo politici che nei passati governi hanno solamente fatto danni ed elargito denari pubblici ai loro amichetti ed alle banche collegate. Forza Italia, persa la spinta propulsiva di Berlusconi, non ha espresso nessuno in grado di raccoglierne l' eredità. Il resto degli altri partiti non ha alcuna voce in capitolo.
Quindi l' Italia deve confidare soltanto in Dio, per quelli che ci credono. Per chi non ci crede, non abbiamo, sfortunatamente,  consigli da dare.

mercoledì 5 dicembre 2018

Democrazia ed Impero - Parte seconda

Gaio Giulio Cesare è stato il primo grande riformatore  dell' Impero Romano. Gettò le basi sulle quali il suo successore, Gaio Giulio Cesare Ottaviano, Augusto dopo il conseguimento del Principato, edificò quello che sarebbe divenuto l' Impero romano vero e proprio.
Cesare scalò il potere per conseguirne i vantaggi relativi, dobbiamo però osservare che, alla luce di quanto trasmessoci storicamente, operò al fine di aumentare la grandezza di Roma. Fu accusato di avere instaurato la dittatura ma effettivamente egli preservò anche la forma democratica che aveva consentito a Roma di divenire l' impero più potente, ai tempi, conosciuto.
Egli lavorò, oltre che per se stesso e per la sua famiglia, affinché Roma e il suo popolo restassero quel faro di civiltà a cui potevano  riferirsi tutte le popolazioni inglobate nell' Impero.
Però suscitò tali invidie e gelosie, mascherate da difesa della democrazia,  che ne determinarono la sua fine.

Storicamente questo ci dovrebbe fare riflettere sulla situazione che viviamo attualmente nel nostro paese. Usciamo da anni di malgoverno, ove gli interessi personali, dei vari personaggi succedutesi alla guida del paese, hanno portato l' Italia in una fase, quasi irreversibile, di stagnazione economica.
Parimenti, l' Europa e la sua, quasi inutile, istituzione di Unione Europea è divenuta una accozzaglia di burocrati che, come i senatori dell' Impero Romano, cercano di imporre regole anacronistiche alle nazioni Europee al solo scopo di preservare il loro potere.
In questi giorni, assistiamo ad una farsa tragico-comica. Da una parte le istituzioni degli euro-burocrati che, non potendo permettere all' Italia di conseguire una legge di bilancio non dettata da loro, minacciando sanzioni premono sul governo per modificarne i parametri. Dall' altra il governo italiano che, prima, con dichiarazioni spavalde, asseriva di voler fare comunque la legge di bilancio così come progettata e, poi, causa lo strozzamento finanziario operato a loro danno dalle lobby legate all' Unione Europea, stanno facendo una miserevole retromarcia.
Quando una nazione non ha al suo interno uomini di elevata caratura morale e culturale oltre ad una preparazione di governo acquisita in anni di preparazione, il risultato è quanto di più disastroso si possa immaginare.