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lunedì 22 gennaio 2018

UE il dopo Brexit e la tassazione diretta ai popoli d' Europa

Gli inetti e sciatti burocrati che siedono ai vertici dell' Unione Europea hanno partorito l' ennesima beffa ai danni dei popoli d' Europa.
Roba da non credersi! Un anno e mezzo fa urlavano ai quattro venti che l' uscita della Gran Bretagna dall' unione avrebbe portato solo disgrazie agli inglesi, mentre non avrebbe recato alcun danno all' UE. Ora, invece, i "senza senno" che governano, malissimo, l' Unione Europea hanno "scoperto" che l' uscita della Gran Bretagna porterà meno introiti al bilancio comunitario pari a 12 - 14 miliardi di Euro ( fonte Sole 24 Ore del 10 gennaio 2018); non sono capaci neanche di quantificare l' esatta somma mancante e danno i "numeri", come nella migliore tradizione del lotto. Come se i miliardi di Euro fossero cifre senza senso. 
Quindi dalle loro teste malate è scaturita l' idea: perché non finanziarsi con una tassa sulla plastica? In fondo in Italia ha funzionato, i deficienti, che la governano attualmente, hanno introdotto un balzello sui sacchetti utilizzati per contenere la frutta e la verdura fresca acquistata nei punti vendita ed ha funzionato. Detto fatto, lo scienziato di turno dell' UE, il commissario al bilancio Gunter Oettinger, con la scusa che la Cina ha bloccato l' importazione della plastica riciclata e che, quindi, bisogna limitarne l' uso, ha annunciato che è allo studio questo pazzesco balzello. Non solo, questa tassa verrebbe incamerata direttamente dall' UE dando così inizio anche alla tassazione diretta di questo organismo ormai inutile; meglio sarebbe rinchiudere questi dementi in qualche luogo di cura.
Se la Brexit ha portato, come conseguenza, un minor gettito invece di ridurre i costi gli "scienziati seduti a Bruxelles vogliono far pagare ai popoli europei la loro palese incompetenza.
Hanno un unico dubbio, come dichiarato: "dobbiamo decidere qual è l’approccio migliore - ha detto Oettinger - se cioè farla pagare ai produttori all’inizio del ciclo o ai consumatori alla fine della catena", questa è l'unica loro preoccupazione! Se ne "fregano" dei bisogni dei popoli!
Ci chiediamo: ha senso sopportare ulteriormente questi burocrati, questa "zavorra" inutile e dannosa per gli affari dell' Europa?

venerdì 19 gennaio 2018

Le paure dei burocrati di Bruxelles

l' Europa cesserà di appartenere alle popolazioni europee sopraffatte dall' invasione delle popolazioni negre e mediorientali. Questa è la paura insita in ogni cittadino europeo dotato di intelletto e buon senso e se vogliamo anche, forse, di qualche burocrate minore dell' Unione Europea. Ma non dei burocrati che contano e cioè di quelli espressi dai paesi aderenti asserviti alle logiche della Germania; quest' ultimi sono saldamente "incatenati" alle loro poltrone e le loro paure sono di tutt' altro ordine. Infatti essi sono terrorizzati dalle agitazioni antieuropee dei popoli dell' unione ma invece di analizzarne le motivazioni e quindi intervenire per modificare le inique legislazioni poste in essere e alla base delle proteste e/o cercare soluzioni per soddisfare le legittime aspirazioni di chi ne chiede le modifiche, preferiscono rimanere abbarbicati sulle loro posizioni e così facendo porteranno, completamente, alla rovina le istituzioni europee.  
Il primo esempio ne è stata la Brexit, all' indomani del referendum inglese e quindi dell' uscita della Gran Bretagna dalla UE, questi burocrati dichiararono a tutto il mondo che mentre l' uscita di questa nazione non avrebbe indebolito l' Unione essa avrebbe portato alla rovina gli inglesi.
Orbene a distanza di un anno e mezzo da questo referendum, l' economia della Gran Bretagna gode di ottima salute; nel 2016 il Pil si è attestato al 2% mentre nel 2017 il dato si dovrebbe consolidare al 1,5%. Quindi tutto ciò dichiarato dai burocrati europei non si è verificato, chi mai ricorda le "scemenze" dichiarate allora da questi individui?
Le stesse scemenze dichiarate alcuni giorni addietro da un altro burocrate dell' UE: Pierre Moscovici. Quest' uomo, di nazionalità francese e di origini ebraiche-rumene, quando fu nominato Commissario Europeo agli affari economici e finanziari fu definito dagli addetti ai lavori come: “ la fetta di prosciutto francese all'interno di un panino tedesco”. Ciò la dice lunga su chi sono i suoi "padroni" e del perché si sia lanciato in alcune considerazioni sui risultati del voto italiano di marzo 2018.
Questo burocrate ha espresso serie paure rispetto alle votazioni politiche italiane dichiarando: a proposito del “rischio politico” per la UE nell’eventualità che il prossimo governo italiano adotti politiche di bilancio in contrasto con la linea comunitaria. «La grande sfida dell’Italia è ridurre il debito - ha detto ieri Moscovici - il 3% di rapporto deficit/pil non è un obiettivo auspicabile se si vuole rafforzare la crescita dell’economia». «Siamo sempre stati attenti ai bisogni dell’Italia perché sappiamo che è un grande Paese, un Paese al cuore della zona Euro. Il solo auspicio che ho, sul piano politico, è che il prossimo governo italiano - qualsiasi esso sia, perché sono gli italiani che votano - sia un governo pro-Europa».
Pro-Europa, questa è la paura dell' Unione Europea e per essa dei suoi burocrati. Infatti quello che fa paura è una Italia fuori dagli schemi imposti dall' UE e per essa dalla Germania. Sono consapevoli che se vincesse la destra, questa volta, verrebbero avanzate richieste di sfondamento del deficit che potrebbero portare ad un rilancio dell' economia italiana e nello stesso momento hanno paura del malumore popolare sull' euro. Solo per ricordare: se l' Italia uscisse dall' Euro l' intera impalcatura europea collasserebbe. Ma l' Europa è la Germania, quindi quale sarebbe l' economia che collasserebbe?
Per queste motivazioni i burocrati europei interferiscono pesantemente sulle economie e sulla vita politica delle varie nazioni facenti parte dell' UE, devono salvaguardare gli interessi dei loro padroni e consolidare "l' incatenamento" alle loro poltrone.

venerdì 5 gennaio 2018

La deficienza dei governanti (PD) italiani

L' Italia è una Repubblica fondata sul lavoro - degli altri - e, attualmente, governata da una banda di deficienti. Deficienza in italiano non è una offesa, deriva dal latino "deficere" ed è sinonimo  di: mancanza, scarsità, carenza, insufficienza. Quindi dare dei deficienti agli attuali nostri governanti - PD ed associati - non è reato, anzi è affermare una grossissima verità. Infatti se la deficienza significa: mancanza  che rende qualcosa inadeguato alle funzioni che deve espletare o al fine per cui è stato creato; questo vuol dire che dobbiamo fare in modo che gli attuali deficienti  che ci governano vengano mandati via e, possibilmente, messi in grado di non nuocere più. Di danni ne hanno fatti anche troppi.
Questi individui, nei 5 anni che hanno governato, hanno finito di distruggere un "sistema paese", peraltro già pesantemente distrutto dall' altro deficiente che affermava, nel 2012, di vedere la luce all' uscita dal tunnel. Corbelleria megagalattica tant'è che l' uscita ancora non c'è. Gli attuali deficienti, hanno, facendo i loro comodi, addebitato alla collettività le loro deficienze sulla gestione delle banche a loro asservite. Questo è costato circa 10 miliardi di euro al popolo italiano. Hanno mentito al popolo e prodotto una miriade di nuove tasse, l' ultima delle quali ha dell' incredibile. Dal 1 gennaio 2018 il popolo deve pagare le buste utilizzate per acquistare la frutta e la verdura fresca; hanno tassato indirettamente dei beni di prima necessità. A loro difesa hanno dichiarato che, essendo il costo irrisorio da 1 a 5 centesimi di euro il provvedimento non pesa sulle tasche degli italiani e serve a non inquinare i nostri mari in quanto prodotti con materiali biodegradabili. Qualcuno ha sottolineato che è un provvedimento assurdo in quanto tutto il resto dell' imballaggio alimentare è in plastica. Risposta dei deficienti: la plastica viene riciclata nella raccolta differenziata. Viene spontaneo allora chiedersi: sono solo dei deficienti o invece in totale malafede e quindi da definirsi in altro termine? I vecchi sacchetti di plastica non venivano anch'essi riciclati? Perché pensano di prendere in giro il popolo per i loro biechi interessi?
Interessi e qui c' è la spiegazione. La materia prima per produrre i sacchetti è prodotta da una Società vicinissima ai "deficienti" e, addirittura, l' Amministratrice Delegata di questa Azienda, certa Catia Bastioli, è una amica del capo dei deficienti certo  Renzi che, si presuppone, per rinsaldarne l' amicizia l' ha nominata, nel 2014, presidente della partecipata pubblica Terna. Quest' individuo è riuscito a terminare l' opera iniziata negli anni 90 da un certo Prodi che, se vogliamo dirla tutta, è stato il primo vero deficiente. Colui che, dopo l' industria di stato IRI, ha rovinato l' Italia forzandone l' ingresso nell' Euro alle disastrose condizioni che tutti conosciamo. Però, poi, la sua dabbenaggine è stato premiata con la presidenza dell' EU. Tutto questo sulla pelle degli italiani di allora e su quella delle future generazioni.
Si trincerano dietro la normativa europea ma perché l' Italia è l' unico paese che ha costretto i propri cittadini a tassarsi per l' adozione degli odiati sacchetti?
Una volta si parlava delle Repubbliche delle banane,  l' Italia  è stata ridotta alla stessa stregua dai deficienti, soltanto che le banane le dobbiamo mettere nei sacchetti, oltretutto pagando.