Post in evidenza

mercoledì 27 novembre 2019

Il Popolo e i suoi politici

Quante volte ci siamo sentiti dire che lo stato siamo noi? Che lo stato è il popolo?
Affermazioni puntualmente smentite dai politici di turno. Essi badano soltanto ai loro interessi, forse un po' agli interessi del proprio partito, ma nemmeno sempre.
Allora cosa deve fare il popolo di fronte alla cupidigia dei suoi politici? L'unica cosa che può fare è punirli non rieleggendoli. Togliendogli il potere e sbattendoli fuori dai centri di comando.
Come sarebbe diversa l'Italia se ognuno pensasse che la propria prosperità coincide con la prosperità dello stato. Se al primo posto si mettesse l'amore per la propria nazione, anche a costo di apparire nazionalisti. Perché così è giusto, il Popolo deve sentire di appartenere alla propria nazione. Il senso di appartenenza alla propria nazione è dato anche dalla giustezza delle leggi date e qui nascono i problemi per il Popolo.
Le leggi non sono giuste, i politici italiani ed in particolare i comunisti e le compagini di sinistra non hanno mai legiferato in difesa del Popolo o per il Popolo. Normalmente le leggi emanate sono sempre tese alla raccolta delle tasse e alla difesa dei privilegi della casta politica.
Quindi, le aspirazioni del Popolo vengono soffocate dai suoi politici.

venerdì 22 novembre 2019

La nuova casta

C'era una volta l'Italia della Democrazia Cristiana, del Partito Comunista Italiano e di una miriade di partiti e partitini che con l'1 virgola condizionavano la vita politica del paese. Ricordiamo il Partito Liberale Italiano che con l'1,2% faceva cadere i governi.
Però tutti i partiti dell'arco costituzionale, si erano dati questo appellativo per discriminare il Movimento Sociale Italiano partito di destra, lavoravano insieme quando si trattava di darsi regolamenti che miglioravano i loro livelli economici, di vita all'interno delle istituzioni e i privilegi a cui potevano accedere. In una parola, erano diventati una casta e come tali intoccabili.
Poi con il passare degli anni, causa anche le crisi economiche, dietro la pressione dell'opinione pubblica qualcosa cominciò a cambiare. Alcuni privilegi caddero ed altri furono rimodulati. L'intoccabilità fu intaccata ed ora se il Parlamento autorizza il parlamentare può anche andare in galera. Cosa molto difficile ma sulla carta esiste la norma.
Quindi con il passare degli anni la casta vide diminuire la sua importanza e decurtare i suoi privilegi. Fino a che, nel 1994, discese in campo un Imprenditore, Silvio Berlusconi, che, poggiandosi sull'organizzazione partitica del MSI, in due mesi fondò Forza Italia e vinse le elezioni. Dopodiché determinò il bipolarismo, centro destra e centro sinistra e sparirono la miriade di partiti e partitini che per 50 anni avevano condizionato la vita politica italiana. 
Però la casta rimase e rimasero i comunisti che cambiarono nome varie volte fino all'attuale denominazione di Partito Democratico ma rimasero sempre comunisti. Come i serpenti, cambiano pelle ma rimangono serpenti.
Per quasi 20 anni al governo del paese si alternarono il centro destra di Berlusconi e il centro sinistra dei Comunisti. Nel frattempo il comunismo era scomparso in tutta Europa ma non in Italia, dove camuffandosi da democratici di sinistra si riciclarono. In questo periodo la casta riprese fiato, si rinsaldarono gli interessi di tutti verso i loro privilegi e, addirittura, cercarono di crearne di nuovi.
Poi arrivò un comico che, proprio perché lo era, fondò un movimento che si richiamava al populismo più sfrenato, per capirsi meglio, alla Masaniello.
Una delle bandiere di questo movimento era la fine dei privilegi e, quindi, della casta.
Anche se i suoi componenti erano dei dilettanti allo sbaraglio senza competenza alcuna, gli elettori, in particolare del centro-sud Italia li votarono e dopo alcuni anni, a marzo dello scorso anno, vinsero le elezioni con il 34% dei voti. Oggi prenderebbero forse il 10% di voti, ma questa è una altra storia.
Voi direte, allora la casta è scomparsa. Neanche per sogno. I dilettanti allo sbaraglio, come chiameremo i componenti del Movimento 5 Stelle, presero gusto ai privilegi parlamentari e, per quanto ridotti, vi si adattarono subito.  
A parte qualche azione di facciata sui vitalizi dei parlamentari e su altre piccole cose, si sono adagiati anche loro all'andazzo e piano piano stanno cercando di ricreare il vecchio modello della casta.
Pensate che il loro ex Ministro della Difesa, nel precedente governo, usufruiva di un appartamento ammobiliato di 180 metri quadri, ubicato nel cuore di Roma, di proprietà del Ministero e per il quale pagava un canone mensile di, soli, € 341,00. In quella zona un appartamento simile può costare un affitto di anche € 3.000,00 mese. Scoppiato lo scandalo alcuni giorni fa, aveva mantenuto l'appartamento che ora è stata costretta a lasciare, si è persino scoperto che il suo cagnolino, di nome Pippo, quando era Ministro, veniva scarrozzato per Roma con la sua auto di servizio. Il colmo della nuova casta.
Naturalmente i comunisti, soci di governo dei dilettanti allo sbaraglio, si sono ben guardati dal prendere posizione.

lunedì 18 novembre 2019

La sinistra italiana ideologicamente comunista

L'Italia, di questi giorni, è una nazione sconvolta dal maltempo. Dal Nord al Sud le intemperie hanno provocato disastri inimmaginabili soltanto 15 giorni fa. Venezia è stata messa in ginocchio dal fenomeno dell'acqua alta e il suo patrimonio culturale danneggiato. Firenze ha rischiato una nuova e disastrosa alluvione. Matera è stata devastata dalla furia dell'acqua. Quelli enunciati sono solo alcuni degli esempi più gravi accaduti.
Oltre a questo, l'Italia sta attraversando uno dei periodi peggiori per il suo sistema industriale. Ilva docet.
Di fronte a cotanto sfacelo, penserete voi, i politici italiani di governo saranno scesi in campo per affrontare i problemi. Sbagliato! I dilettanti allo sbaraglio, i 5 stelle, tacciono. Mentre il PD, l'altro socio del governo, invoca la cittadinanza per i cittadini stranieri nati in Italia e per quelli che studiano in Italia. Ne dibattono come se questa sia la vera emergenza in Italia. 
Denotano una assoluta negazione della realtà, dei circa 20.000 lavoratori coinvolti dall'abbandono dell'Ilva da parte della Arcelor Mittal neanche gli interessa. Dei disastri ambientali, loro che si definiscono "verdi" non gliene può fregare di meno. Per loro è importante soltanto dare la cittadinanza a dei futuri potenziali elettori e per questo sono disposti a fare entrare in Italia tutti i clandestini possibili.
Questa è la visione del futuro che la sinistra italiana ha e che ricerca. Questa sinistra è rimasta ancorata all'ideologia comunista, scomparsa in Europa ma non in Italia e, rifacendosi a questo credo, non ha interesse a difendere il popolo. Ricordiamo che per i comunisti il popolo non conta, quello che interessa a loro è il mantenimento del potere e per questo sono disposti a tutto, anche a danneggiare scientemente la nazione.  

domenica 10 novembre 2019

30 anni dopo la caduta del comunismo

Ieri si è celebrata in tutta Europa la ricorrenza della caduta del muro di Berlino. In effetti è stata la ricorrenza della fine del Comunismo.
Il comunismo ha rappresentato, per le nazioni europee coinvolte e non, la più grande tragedia umana dopo quella nazista. Questa ideologia ha prodotto decine di migliaia di vittime e soprattutto ha prodotto una povertà tale nei popoli dell'est Europa che dopo 30 anni ancora non è stato possibile debellare.
Pensate, quindi, quali e quanti danni ha prodotto questa ideologia che non a caso l'Europa ha accomunato ed equiparato al nazismo.
Però la caduta del comunismo non ha prodotto automaticamente la fine di questa orrenda ideologia. Essa si è estinta nell'Est Europa i cui popoli l'hanno subita. Chi subisce una tragedia non può continuare a credere nell'ideologia che per decenni ha affamato e privato della libertà milioni di persone.
Chi ancora oggi crede nel comunismo e si rifà a questa ideologia sono gli elettori e gli esponenti dei partiti che allora si professavano comunisti, tipo il Partito Comunista Italiano. Oggi questo partito si chiama Partito Democratico e come contorno ha ulteriori formazioni di sinistra che si rifanno al comunismo.
Essi non hanno sofferto la fame, nel periodo più buio del comunismo hanno vissuto agiatamente, non sono stati privati delle loro libertà. Non sanno quindi cos'è stato il comunismo e neanche si sono curati di saperlo, neanche hanno visitato le nazioni ex comuniste ed ignorano le sofferenze che questa nefanda ideologia ha prodotto.
Essi sono orgogliosi nel richiamarsi a questa ideologia, hanno protestato vivamente quanto il parlamento dell'UE ha approvato la mozione di equiparazione del comunismo al nazismo ma hanno dovuto votare la mozione. Questa è stata la loro più grossa punizione.
In Italia, il dramma è che esistono ancora elettori i quali rifacendosi all'ideologia dell'allora PCI, per ignoranza votano il PD e i partiti minori della sinistra. Per quanto questo partito, proprio per le sue origini e credo politico, non lavora per il popolo ma contro gli interessi del popolo una parte di elettorato, diciamo noi per ignoranza, li vota. Non riconosce il concetto di nazione e quindi non difende gli italiani ma ha un seguito di irresponsabili che gli permette di esistere. 
Quindi una ideologia esecrata e morta nel resto dell'Europa, prospera ancora in Italia. Addirittura l'Italia è stata l'unica nazione dell'Europa occidentale ad avere un Presidente della Repubblica comunista. Ricordiamo che fu l'uomo che inneggiò all'invasione dell'Ungheria da parte del Patto di Varsavia. 
Sono passati 30 anni dalla caduta del comunismo ma l'Italia ha un governo a cui partecipano i comunisti del PD, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.