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mercoledì 29 maggio 2019

L' immobilismo del governo

Assistiamo alla farsa finale di questo governo, dopo i risultati delle recenti elezioni europee che hanno sancito la vittoria della Lega e il sonoro "ceffone" che gli elettori hanno riservato ai 5stelle.
Quest'ultimi, invece di reagire alla sconfitta elettorale, con la volontà di azionarsi per correggere gli errori commessi, stanno implodendo su se stessi. 
Ora, analizzando i fatti, abbiamo dei principianti allo sbaraglio che, comunque, hanno il 32% dei voti conseguiti nelle precedenti elezioni politiche, una Lega che ha conseguito il 34% dei        voti nelle  elezioni europee e che, quindi, forte di questi consensi spinge affinché siano approvate le misure da essa proposte. Abbiamo, poi, un Presidente del Consiglio, anch'esso un principiante che cerca disperatamente di difendere la sua posizione.
Quello che, però, tutti questi personaggi non hanno ben compreso è che la nazione non può aspettare i loro comodi, come si suol dire. L' Italia ha bisogno di riforme certe, rapidamente approvate e messe in atto. Non possiamo aspettare che il Di Maio, tramite il portale Rousseau, assolutamente ridicolo, venga da alcune migliaia di utilizzatori approvato o invitato alle dimissioni. Ma stiamo scherzando? Oltre ai danni fatti finora dobbiamo sorbirci anche questa ennesima presa in giro?
L'unico politico che, finora ha capito qualcosa è Salvini. Non per niente ha stravinto le elezioni europee. Tra tutti i provvedimenti che ha invitato ad approvare e porre in essere c'è  la Flat Tax al 15%. Noi sosteniamo che, questo provvedimento se applicato, in prima fase, sui redditi fino a 50.000,00 Euro, ridarebbe certamente vigore ai consumi e quindi ad una, vera, iniziale  ripresa della nostra economia. Non dimentichiamo che il ceto medio, distrutto dai senza senno del PD nei passati governi, è il ceto trainante dell'economia sui consumi. Quindi questo provvedimento unito alla ripartenza delle grandi opere e, diciamo noi, a una qualche facilitazione per l'assunzione a tempo indeterminato a favore delle Aziende, potrebbe essere l'inizio di una ripresa tangibile dell' economia nazionale. Queste sono le prime misure da prendere, ed a seguire tutte le altre riforme: giustizia, riforma del fisco, assetto istituzionale, riduzione dei parlamentari etc.
Vorremmo aggiungere soltanto una considerazione; l'errore che fanno tutti i politici è quello di non avere studiato la storia. In Italia, Mussolini con le opere pubbliche, pensate soltanto alla direttissima Roma-Firenze-Bologna, ha fatto prosperare il regime Fascista e campare l'Italia per 20 anni. Non c'è città e/o località in Italia ove non vi siano opere, molto visibili data l'architettura, costruite nel ventennio che va dal 1922 al 1942. Lo stesso quartiere dell'EUR a Roma, un gioiello dell'architettura di Piacentini, si doveva chiamare E42 ed ospitare l'esposizione universale di tale anno. La Germania è stata riarmata e risollevata dalla crisi attraverso le opere pubbliche massicciamente messe in moto da quel folle di Hitler. Che folle era ma intelligente, aveva capito che le opere pubbliche mettono in moto rapidamente tutta l'industria di una nazione. Poi le autostrade tedesche, est-ovest,  furono costruite per spostare rapidamente le Panzer Division ma questo è un altro discorso.
Negli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt con il New Deal, all'interno del quale le opere pubbliche e i lavori di pubblica utilità furono una sua parte saliente, risanò una nazione attraverso varie misure tra le quali lo sviluppo delle opere pubbliche fu il più importante.
L'Italia ha un bisogno disperato di grandi opere, in particolare dei collegamenti ferroviari ad alta velocità. Non dimentichiamo che la nostra è la nazione più bella del mondo; abbiamo il più grande patrimonio d'arte del mondo e Roma ancora ricorda che siamo stati il più grande impero mai esistito nella parte occidentale del mondo. Quindi dobbiamo sviluppare il turismo, dobbiamo permettere lo spostamento rapido di quei turisti che vogliono raggiungere il Sud dell'Italia e di tutte le altre, meravigliose, parti d'Italia. Guardate soltanto a quale è stato lo sviluppo turistico sull'asse Roma-Firenze-Bologna-Milano-Torino. Questo grazie soltanto alla linea ferroviaria ad Alta Velocità.
In ultimo le grandi opere permettono, oltre all'occupazione di migliaia di addetti sui cantieri, lo sviluppo industriale e occupazionale delle industrie collegate, quasi tutte merceologicamente parlando e il ritorno immediato di quasi il 60% dell'investimento. A tal proposito vi invitiamo a leggere i nostri precedenti articoli sull'argomento.
Pertanto auspichiamo vivamente che "i bimbi scapestrati", ossia i dilettanti dei 5stelle, rinsaviscano un pochino e si lascino guidare da chi ne sa più di loro. Se il Di Maio, ha dimostrato ampiamente la sua incompetenza e inadeguatezza, è da cacciare via, lo caccino pure, ma subito. Oppure che la Lega li costringa a dichiarare esaurita questa esperienza di governo e ciò permetta, il più velocemente possibile, di andare a nuove elezioni politiche e quindi ad una maggioranza che possa governare bene e con profitto per il popolo e non ingabbiata da ridicole farse su uno pseudo portale web che, intanto, ha, di fatto, immobilizzata  l'azione di governo e causato le ripercussioni finanziarie a cui assistiamo giornalmente.

martedì 28 maggio 2019

Le Radici dell' Europa

All'indomani delle elezioni europee e, da una prima analisi, della volontà popolare espressa a favore di una Unione Europea non più al servizio dei poteri finanziari e della Germania, ma in favore dei bisogni dei popoli che la compongono, vogliamo riproporvi il nostro primo articolo. Esso è quanto mai attuale anche se sono passati più di 2 anni dalla sua prima pubblicazione.
giovedì 16 marzo 2017

La caduta dell' Impero Romano

La caduta dell' Impero Romano  viene datata  nel 476 d.c, anno 1229 dalla fondazione di Roma, con il rovesciamento dell' ultimo imperatore Romolo Augusto o Augustolo da parte di Odoacre generale dell' impero.
Ciò  avveniva dopo una progressiva invasione, dei territori, dell' impero  da parte delle popolazioni barbariche.
Se riflettiamo su ciò  che accade ai nostri giorni, possiamo ritenere che, in pochi anni, verrà  la fine anche dell' Europa, intesa come territorio finora governato da popolazioni bianche e cristiane. Come e'  accaduto allora per l' Impero Romano, l' Europa cadrà sotto la spinta invasiva delle popolazioni migranti e mussulmane.
Abbiamo presentito la fine dell' Europa nell' anno 2076.
Come nel 476 e negli anni immediatamente precedenti e successivi ad allora, anche l' Europa verrà fagocitata da altre nazionalità  e religione se non corriamo ai ripari e  non dimentichiamo le nostre radici e che noi abbiamo dominato il mondo.
Non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici e a maggior ragione le nostre comuni radici cristiane.
A torto o a ragione, anche se non siamo credenti, le nostre radici cristiane ci uniscono. Tutta l' Europa e'  Cristiana e chi pretende che siano ignorate queste radici non fa nient' altro che aiutare la disgregazione delle nostre genti, intese come popolazioni europee.
Ma le povere menti che, inconsapevoli della loro pochezza, gli europei hanno  eletto al parlamento europeo, lucrano dalle loro poltrone sulle spalle dei contribuenti e quelle che si reputano la guida d' Europa lavorano per la sua distruzione. Sono così sciatti da non rendersi conto di cosa sta accadendo. Essi non hanno, neanche percepiscono, sentore delle difficoltà attraversate dalle popolazioni, vivono e si arricchiscono dei loro soldi ma non conoscono le difficoltà che attraversano. Andrebbero presi e buttati in  strada, dovrebbero convivere con gli animali, in sembianze di uomo, che hanno indotto, con il loro comportamento, ad invadere le nostre 28 bellissime nazioni.
Noi dobbiamo reagire, dobbiamo cacciare le menti malate, corrotte, prive di senno dai vertici europei.
Deus Vult! E lo vogliono i popoli che, progressivamente, le povere menti di potere e di fede stanno affamando. Dal 2008, da quasi 10 anni raccontano ai popoli le favole sul superamento della crisi ma, nel frattempo, lavorano per depauperare le nostre ricchezze residue permettendo l' invasione delle nostre terre da parte dei nuovi barbari.

lunedì 27 maggio 2019

La sconfitta e l'inadeguatezza

Ieri si sono tenute le elezioni per il rinnovo del parlamento dell' UE. Come preannunciato, è iniziato il naturale declino dei 5 stelle. E' chiaramente un declino dato dall'inadeguatezza dei gestori del movimento, rispetto ai compiti e alle esperienze necessarie per governare una nazione.
Questi sono i risultati definitivi del voto:
la Lega è il primo partito con il 34,33% (alle Politiche aveva il 17,4%, alle Europee del 2014 appena il 6,2%). Il Pd ottiene il 22,69% (contro il 18,8% delle Politiche e il clamoroso 40,8% alle Europee del 2014 e sorpassa il Movimento 5 Stelle che ha conseguito appena il 17,07% (alle Politiche aveva il 32,7, alle ultime europee il 21,2). Forza Italia è all'8,79% (alle Politiche era al 14%).  Fratelli d'Italia cresce e raggiunge il 6,46%. Tutti gli altri partiti si sono attestati sotto la soglia di sbarramento del 4% e quindi i loro voti sono ininfluenti.
Ma veniamo alla sconfitta dei 5stelle, essi hanno pagato la loro inadeguatezza. Il fatto di essere contrari ad attivare investimenti in favore di una crescita della nostra economia, vedi anche il blocco da loro operato per la continuazione della linea Tav Torino-Lione e la presa in giro del decreto sblocca cantieri oltre alla opposizione di effettuare una prima misura per la Flat Tax al 15%.
Hanno soltanto ingabbiato il mondo del lavoro con il cosiddetto "Decreto Dignità", uno strumento ottimo sotto alcuni punti di vista ma deleterio per l'occupazione se non accompagnato da norme incentivanti per l'industria. 
Hanno profuso tutte le loro energie per il Reddito di Cittadinanza, ma anche qui hanno pagato la loro incompetenza. La misura si è rivelata, sostanzialmente, un flop. E' stata di aiuto a pochissime persone e non ha aiutato e non aiuta chi veramente ne ha bisogno. 
Quindi hanno pagato la loro incompetenza e il fanatismo profuso ergendosi a nuovi paladini della moralità ma di fatto bloccando l'economia di una nazione. Hanno meritato il risultato conseguito e, certamente, se si dovessero tenere le elezioni anticipate sicuramente i loro voti si ridurranno ancora e spariranno dalla scena politica italiana. Non si può prendere, impunemente, in giro il popolo.
Elezioni europee 2019: i risultati del voto in Italia




sabato 18 maggio 2019

L' asilo infantile della politica

A 9 giorni dalle elezioni europee assistiamo ad azioni e dichiarazioni tali, da parte dei politici italiani, da non capire più se queste sono rese da persone adulte o da persone con menti da bambini dell'asilo infantile. I personaggi di governo che, ricordiamo, per disgrazia della nostra nazione, sono dei dilettanti allo sbaraglio si accusano reciprocamente di non volere questa o quella cosa. Sembra quasi il classico gioco dei bimbi che litigano perché uno ha preso o vuole prendere il giocattolo dell'altro. Intanto il differenziale dei nostri titoli di stato cresce e questo significa miliardi di euro  di interessi che le future generazioni dovranno pagare per colpa del dilettantismo di questi personaggi.
L'opposizione di sinistra, dimenticando che fino ad un anno fa erano al governo, gridano che bisogna porre in atto misure per ridurre le tasse ed in particolare sul lavoro. Perché non hanno posto in essere queste misure quando erano al governo? Ma questo fa parte del loro essere; la sinistra italiana, composta per la maggior parte dagli ex comunisti, se ne è sempre infischiata dei bisogni dei lavoratori e del popolo in generale. Negli ultimi 20 anni hanno privilegiato il mondo della finanza, delle banche ed in Europa si sono adeguati ed appiattiti sulle posizioni dominanti della Germania. Con le loro politiche economiche e sociali hanno distrutto il ceto medio italiano. Ora cercano di rifarsi una verginità? Fortunatamente il popolo non dimentica, non può dimenticare gli sfaceli da loro compiuti.
L' Opposizione di centro-destra, di nuovo guidata da Berlusconi, insiste per far si che questo governo imploda su se stesso dopo le elezioni europee e si torni alle elezioni.
Viviamo un periodo di grande confusione ma quello che fa veramente paura è la presso pochezza dei governanti, in particolare dei 5stelle.
Questi personaggi, senza arte ne parte, vogliono erigersi come nuovi profeti d'Italia. Disgraziatamente per gli italiani essi non hanno idee, competenze, esperienze e nemmeno l'intelligenza per comprendere la loro inadeguatezza.
Starnazzano di crisi nazionali e si scagliano contro i loro alleati di governo, inducendo gli investitori stranieri a fuggire. Vogliono apparire come i nuovi giacobini d'Italia e il Di Maio si erge a nuovo Robespierre ma dimenticando che quest'ultimo, infine, fu arrestato e giustiziato.
In questa grande confusione di idee e motivazioni si svolgeranno, il 26 maggio,  le elezioni europee e gli italiani dovranno comunque dare il loro voto ad una compagine politica.
Decidere per chi votare risulta essere una decisione piuttosto imbarazzante. I 5stelle, all'interno dell' asilo infantile della politica, sono i "bambini" più scapestrati; non meritano di  essere votati in quanto pericolosi per gli interessi italiani in Europa.
La sinistra non può essere votata in quanto privilegerebbe gli interessi della Germania e dei burocrati di Bruxelles e non quelli dell'Italia.
L'opposizione di centro-destra è, probabilmente, la forza politica che meglio potrebbe rappresentare gli interessi italiani in seno all'UE ma anch'essi sono collusi con i burocrati dell' Unione e, in qualche modo, succubi delle politiche Tedesche.
C'è poi  la seconda forza di governo: la Lega. Attualmente essa rappresenta l' unica forza politica impegnata nella difesa dei valori nazionali.
Quindi, anche se sono dei dilettanti alla pari dei loro compari di governo, sono gli unici che potrebbero difendere gli interessi dell' Italia nel consesso europeo.



martedì 7 maggio 2019

L'Euro la rovina d'Europa - Tranne che per la Germania

Torniamo a scrivere dell' Euro, abbiamo ricevuto delle critiche legate al nostro ultimo articolo "L'Euro - La rovina d'Italia" e, quindi, ci teniamo a meglio chiarire l'argomento per chi non ricorda e/o non sa e/o fa finta di non sapere. L'articolo riporta due brevi dichiarazioni di una Signora, Margaret Thatcher, detta anche la Lady di ferro. E una di un banalissimo uomo, Romano Prodi, che, al contrario della Thatcher che combatté affinché la Gran Bretagna non adottasse l' Euro, forzò l'Italia ad adottarlo decretandone la successiva rovina. In questo fu coadiuvato dall'allora Governatore della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, anch'egli un misantropo senza alcuna visione del futuro. A volte ci si chiede come facciano uomini del genere a rivestire cariche tanto delicate e fondamentali per l'economia di un paese.
Poi, magari, sono anche delle brave persone ma in questo caso hanno massacrato una nazione - 60 milioni di persone.
La Thatcher con le sue dichiarazioni e la sua fermezza salvò la Gran Bretagna dal disastro Euro. Al contrario Prodi con la sua miopia, chiamiamola così anche se qualcuno afferma che era piegato ai tedeschi, portò l'Italia ad adottarlo e, anch'egli, rilasciò delle dichiarazioni che oggi sono diventate una barzelletta. D'altronde l'uomo si presta anche a questo. La più famosa è: "Con l'Euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più". Salvo poi smentirsi, anni dopo, dichiarando che l'Euro arricchisce la Germania e che forse sul cambio lira/euro si era sbagliato qualcosa e poteva essere concordato meglio.
Nel 1990, alla Camera dei Comuni, la Thatcher rispose così al deputato liberal democratico Alan Beith che le chiedeva se voleva continuare a combattere contro l’euro e l'istituzione di una banca centrale, anche ora che stava per lasciare l’incarico da premier.
"L’Euro fara’ finire la democrazia in Europa".
La Thatcher disse che secondo lei l’euro rappresentava:
"la più grande follia dell’era moderna"
Le obiezioni non erano retaggi isolazionisti, ma economiche.
Non solo, nella sua autobiografia uscita nel 1993, Margaret Thatcher, esaminando la proposta di Jacques Delors riguardo alla moneta unica, profetizzava:
"La Germania vi ritroverà la sua naturale fobia dell’inflazione, mentre l’euro risulterà fatale per i paesi più poveri perché devasterà le loro economie inefficienti."
Mai previsione fu così azzeccata!
Nella sua autobiografia ricorda di come avvertì il cancelliere dello scacchiere John Mayor, pro-euro, di come la moneta unica non avrebbe mai conciliato le così diverse necessità di un colosso industriale come la Germania a quelle di paesi più piccoli come la Grecia.
Ed infatti i paesi più piccoli sono stati rasi al suolo, guarda caso, proprio per le fobie tedesche sull’inflazione.
Famosissimo il video del famoso “no-no-no” di Margaret Thatcher alla moneta unica nel 1990, che trovate su You Tube e che vi suggeriamo di vedere.


Dichiarazioni di Margaret Thatcher: fonte scenarieconomici.


 

sabato 4 maggio 2019

Il sindacato e i pensionati

Vogliamo parlarvi dei sindacati italiani, per essere più precisi dei tre sindacati, CGIL-CISL e UIL che hanno il monopolio della rappresentatività dei lavoratori e dei pensionati di questo paese.
Vogliamo, anche, parlarvi di cosa vive il sindacato, di come è composto il suo "fatturato". Perché, come ogni attività, il sindacato consegue un fatturato attraverso le sue molteplici branche operative.
Infine il sindacato, essendo nato come costola del Partito Comunista, del Partito Socialista e degli altri partiti minori comunisti e socialisti, è ideologicamente di sinistra.  Ed anche di questo vogliamo parlarvi.
Iniziamo nel dire che queste tre sigle sindacali che fino a poco tempo fa venivano chiamate la triplice, per brevità noi le chiameremo "il sindacato", vivono e prosperano principalmente sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati, a mezzo delle deleghe sindacali incassate, ma anche dei comuni cittadini per mezzo dei proventi incassati dai Caf e dai Patronati.
Nei Caf (centri per l'assistenza fiscale) passa più del 90% della compilazione delle dichiarazioni reddituali degli italiani, delle dichiarazioni Isee e Iseu e trasmissione dei dati telematici verso l'Inps e l' Agenzia delle Entrate, oltre a tutte le altre dichiarazioni previste dalla normativa vigente.
Lo Stato compensa il lavoro svolto dai Caf,  i quali possono arrivare a percepire fino a € 18,30 per ogni dichiarazione per un giro di affari  annuo che, nell'ultimo biennio, si è assestato sui 220.000.000 di Euro. I Caf, naturalmente, non si accontentano di ricevere queste prebende dallo stato e chiedono il pagamento delle dichiarazioni lavorate anche al cittadino che ne usufruisce. Le tariffe attuali vanno da un minimo di € 30,00 per gli iscritti, fino ad un massimo di € 90,00 per i non iscritti.
Questo giro di affari è pressoché sconosciuto perché spesso gli incassi non sono documentati.
Poi ci sono i patronati, attraverso i quali i sindacati gestiscono la maggior parte delle domande di pensione inoltrate dai cittadini aventi diritto. Compilano la modulistica di richiesta che i richiedenti firmano anche per delega al patronato. Però quest'ultimi firmano, molti senza neanche saperlo, anche l'autorizzazione alla riscossione, sulle rate di pensione da parte dell'Inps, del contributo in favore del sindacato.
Quindi i pensionati rappresentano circa la maggioranza del fatturato. Prendiamo per esempio la CGIL, il sindacato maggiore come numero di tesserati, i pensionati rappresentano più del 45% degli iscritti e quindi dei contributori del sindacato.
Alla luce di queste cifre, ci si dovrebbe aspettare da parte dei sindacati una grossa difesa  dei diritti dei pensionati. Disgraziatamente per questa categoria, non è così. Una volta conseguita la delega ad incassare il contributo sindacale, i pensionati diventano soltanto il bancomat ove attingere mensilmente gran parte del fatturato. Quando, come ad inizio di questo anno, vengono annullati e/o ridotti gli indici di rivalutazione delle pensioni avete mai sentito reazioni da parte del sindacato? Nulla, se non una blanda protesta. Mai che vengano convocate manifestazioni di piazza tali da impensierire i governanti di turno. Direte voi, a che pro incassano i contributi sindacali? Ed i pensionati perché gli permettono di incassare i loro soldi se neanche difendono i loro diritti? Queste sono ovviamente le domande che ci poniamo anche noi.
Siamo arrivati a pensare che i pensionati, essendo tali, non hanno forza contrattuale e, forse, neanche la voglia di reagire. Mentre il sindacato, una volta conseguito il fatturato delle loro deleghe, se ne strafrega altamente di loro così come succede per le altre categorie.
Questo è il motivo per cui la sola CGIL nell'ultimo periodo ha perso circa 450.000 tesserati. Le persone hanno capito che l'unico interesse che perseguono è quello di vivere comodamente con i soldi dei lavoratori e dei pensionati. Non hanno più alcuna convenienza ad impegnarsi nella difesa dei loro diritti,  salvo farsi vedere ai concertoni e manifestazioni del 1 maggio. D'altra parte appartengono alla schieramento politico di sinistra e, come tutta la sinistra italiana, sono interessati soltanto a salvaguardare le loro poltrone e i loro interessi. 






giovedì 2 maggio 2019

Vogliamo riproporvi un articolo del 2017, quanto mai attuale prima delle elezioni europee.

Burocrati Ante Litteram

Burocrati Ante litteram - Con questo termine venivano indicati i burocrati designati direttamente dall' Imperatore nell' antica Roma.
Più specificamente furono introdotti nella corte imperiale dall' Imperatore Claudio ed erano degli ex schiavi successivamente liberati e quindi dei " Liberti ". Tant'è  che Tacito, nei suoi Annales, scriveva che essi " esercitavano poteri regali con animo di schiavi ".
Quello che è impressionante, pensate che Claudio regnò dal 41 al 54 d.c., è che la storia dopo 2.000 anni non ha insegnato nulla. Infatti la cosiddetta Unione Europea è, anch'essa, retta da " burocrati ante litteram " cioè nominati sulla scorta dei privati interessi regnanti sull' organismo e tutto fanno fuorché lavorare per il benessere dei cittadini europei. Al pari dei burocrati dell' Impero Romano, essi lavorano per preservare soltanto il loro potere personale e, forse, quello dei loro mandanti.
Sostanzialmente, oltre alla dabbenaggine della classe dirigente dell' istituzione, essi sono i responsabili della rovina dell' Europa.
Pensate soltanto all' istituzione forzata dell' euro quale moneta comune, questa decisione ha successivamente portato alla crisi economica esplosa in Europa dopo la " bolla" statunitense. C'è un bel dire che l' euro non c' entra con la crisi, ovviamente non è vero. Quando si ha una economia " gonfiata " e basata su un valore della moneta che, praticamente, non è uguale per tutte le nazioni che l' adottano come pensate che possano reagire le singole economie degli stati aderenti? Questo meccanismo ha portato al fallimento delle economie dell' Irlanda, Islanda, Cipro e Grecia e al quasi fallimento di quella del Portogallo. L' Italia, Spagna e Francia si sono salvate per il " rotto della cuffia ". Orbene a cosa serve avere dei burocrati che non sono neanche in grado di valutare quelle che possono essere le conseguenze di una crisi? O peggio, a cosa serve avere una moneta unica che neanche difende il suo potere di acquisto? Perché non lo difende? Il motivo è semplicissimo, ogni nazione aderente è stata costretta ad adottare un cambio, rispetto alla vecchia moneta nazionale, stabilito dai " burocrati " che, così facendo, hanno soltanto fatto gli interessi dei loro mandanti: i tedeschi. Infatti l' unica nazione dell' unione che ha tratto benefici dall' introduzione dell' euro è stata la Germania. Ma quello che è sconcertante davvero è che alcuni di questi burocrati hanno lavorato anche contro la propria nazione e la propria gente. Il caso più eclatante è quello di Romano Prodi che, ben consapevole, ha portato alla rovina l' Italia forzando l' accettazione dell' euro. Se questo fosse accaduto nell' antica Roma il colpevole sarebbe stato giustiziato mediante strangolamento, invece noi dobbiamo soltanto sperare che esista una giustizia divina che possa colpire e punire chi ha portato alla fame milioni di cittadini.
Uscire dall' Euro è possibile, questo lo sanno benissimo i burocrati che gridano che la moneta unica è irreversibile, per questo gli europei dovrebbero lottare perché se in Europa c' è stato un vero fallimento, questo è stato l' adozione della moneta unica non regolamentata in maniera ugualitaria.