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venerdì 19 gennaio 2018

Le paure dei burocrati di Bruxelles

l' Europa cesserà di appartenere alle popolazioni europee sopraffatte dall' invasione delle popolazioni negre e mediorientali. Questa è la paura insita in ogni cittadino europeo dotato di intelletto e buon senso e se vogliamo anche, forse, di qualche burocrate minore dell' Unione Europea. Ma non dei burocrati che contano e cioè di quelli espressi dai paesi aderenti asserviti alle logiche della Germania; quest' ultimi sono saldamente "incatenati" alle loro poltrone e le loro paure sono di tutt' altro ordine. Infatti essi sono terrorizzati dalle agitazioni antieuropee dei popoli dell' unione ma invece di analizzarne le motivazioni e quindi intervenire per modificare le inique legislazioni poste in essere e alla base delle proteste e/o cercare soluzioni per soddisfare le legittime aspirazioni di chi ne chiede le modifiche, preferiscono rimanere abbarbicati sulle loro posizioni e così facendo porteranno, completamente, alla rovina le istituzioni europee.  
Il primo esempio ne è stata la Brexit, all' indomani del referendum inglese e quindi dell' uscita della Gran Bretagna dalla UE, questi burocrati dichiararono a tutto il mondo che mentre l' uscita di questa nazione non avrebbe indebolito l' Unione essa avrebbe portato alla rovina gli inglesi.
Orbene a distanza di un anno e mezzo da questo referendum, l' economia della Gran Bretagna gode di ottima salute; nel 2016 il Pil si è attestato al 2% mentre nel 2017 il dato si dovrebbe consolidare al 1,5%. Quindi tutto ciò dichiarato dai burocrati europei non si è verificato, chi mai ricorda le "scemenze" dichiarate allora da questi individui?
Le stesse scemenze dichiarate alcuni giorni addietro da un altro burocrate dell' UE: Pierre Moscovici. Quest' uomo, di nazionalità francese e di origini ebraiche-rumene, quando fu nominato Commissario Europeo agli affari economici e finanziari fu definito dagli addetti ai lavori come: “ la fetta di prosciutto francese all'interno di un panino tedesco”. Ciò la dice lunga su chi sono i suoi "padroni" e del perché si sia lanciato in alcune considerazioni sui risultati del voto italiano di marzo 2018.
Questo burocrate ha espresso serie paure rispetto alle votazioni politiche italiane dichiarando: a proposito del “rischio politico” per la UE nell’eventualità che il prossimo governo italiano adotti politiche di bilancio in contrasto con la linea comunitaria. «La grande sfida dell’Italia è ridurre il debito - ha detto ieri Moscovici - il 3% di rapporto deficit/pil non è un obiettivo auspicabile se si vuole rafforzare la crescita dell’economia». «Siamo sempre stati attenti ai bisogni dell’Italia perché sappiamo che è un grande Paese, un Paese al cuore della zona Euro. Il solo auspicio che ho, sul piano politico, è che il prossimo governo italiano - qualsiasi esso sia, perché sono gli italiani che votano - sia un governo pro-Europa».
Pro-Europa, questa è la paura dell' Unione Europea e per essa dei suoi burocrati. Infatti quello che fa paura è una Italia fuori dagli schemi imposti dall' UE e per essa dalla Germania. Sono consapevoli che se vincesse la destra, questa volta, verrebbero avanzate richieste di sfondamento del deficit che potrebbero portare ad un rilancio dell' economia italiana e nello stesso momento hanno paura del malumore popolare sull' euro. Solo per ricordare: se l' Italia uscisse dall' Euro l' intera impalcatura europea collasserebbe. Ma l' Europa è la Germania, quindi quale sarebbe l' economia che collasserebbe?
Per queste motivazioni i burocrati europei interferiscono pesantemente sulle economie e sulla vita politica delle varie nazioni facenti parte dell' UE, devono salvaguardare gli interessi dei loro padroni e consolidare "l' incatenamento" alle loro poltrone.

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