Questo movimento, ribattezzato successivamente "qualunquista" fu fondato
da Guglielmo Giannini, commediografo, giornalista e pubblicista,
(1891-1959). Egli si mise a capo di un movimento d'opinione chiamato
Fronte dell'Uomo Qualunque, il cui motto era "non ci rompete più le
scatole": nel 1944 nacque il settimanale dell'Uomo Qualunque che,
ebbe una tiratura media di quasi un Milione di copie, nel primo
editoriale chiudeva con le parole: “Io sono quello che non crede più a
niente e a nessuno. Io sono l’Uomo Qualunque” . Poco dopo nacque anche
il partito che alimentò, facendo leva sul malessere sociale dei ceti
medi, la sfiducia contro i partiti. Nel 1946, il vasto movimento di
opinione pubblica
suscitato, soprattutto al Sud, dalla rivista, sfociò nella formazione di
un partito politico, il Fronte dell’Uomo Qualunque,
che riportò un notevole successo nelle elezioni per l’Assemblea
Costituente e un successo ancora maggiore, nel novembre dello stesso
anno, nelle elezioni amministrative in numerose città del Centro-Sud. Il
Fronte, tuttavia, incapace di darsi un programma definito, si avviò a
un rapido declino e dopo le elezioni politiche del 1948 scomparve dalla
scena politica.
Da questo breve riassunto si può evincere la stretta correlazione e
analogia con il Movimento 5 Stelle. Anch'esso fondato da un uomo di
spettacolo, un comico, che iniziò con il motto dei "vaffa...". Anche il
Movimento 5stelle fa leva sul malessere sociale e soprattutto al Sud, in
luogo del settimanale utilizza un Blog, con questo strumento tenta di
diffondere, difendere e propagandare le proprie idee.
L' unica dissonanza tra il M5S e L'Uomo Qualunque è che il primo è
riuscito ad arrivare al governo, ove tradendo il suo programma elettorale, si è poi alleato con i comunisti del PD (Partito Democratico erede del Partito Comunista Italiano).
Pur essendo dei dilettanti allo sbaraglio, presumendo di essere degli uomini politici preparati, si sono attribuiti dei Ministeri da dove stanno causando i peggiori danni da quando è nata la Repubblica.
Alla luce di ciò e del tradimento perpetrato ai danni dei loro elettori, il suo crollo, così come fu
per UQ, è vicino.
I suoi elettori, delusi dalle promesse irrealizzate e dal programma elettorale tradito che gli consentì di giungere dove sono, lo stanno abbandonando totalmente,
cercando in altre forze politiche, più affidabili e serie la
possibilità di essere rappresentati.
Su questo scenario si è affacciato un giornalista, Gianluigi Paragone, un ex del M5S cacciato dal movimento, che, rimanendo fedele agli ideali che diedero vita a questa formazione politica, sta cercando di coagulare, in una nuova formazione politica, gli elettori delusi e traditi dal M5S.
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