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venerdì 11 gennaio 2019

La "pochezza" dei politici, le infrastruttore e l' invasione barbarica

In Italia si fa un gran parlare se fare o non fare la TAV, la tratta ad alta capacità Torino-Lione, tratta, peraltro, già iniziata. Da qui già si comprende la qualità dell' intelletto dei  politici che compongono l' attuale governo. Se una opera infrastrutturale è iniziata dov'è l'interesse a non completarla? Soltanto chi non ha esperienza di governo e, diciamo noi, intelletto può pensare di non terminarla.
Si riempiono la bocca di frasi tipo: bisogna valutare i costi ed i benefici. Ma, se da una parte i costi sono certi, come si possono valutare i benefici nell' attualità? Anche un bambino capirebbe che i benefici sono valutabili soltanto alla distanza di generazioni, così come è sempre, quando parliamo di opere pubbliche.
Disgraziatamente l' Italia è in mano ad una "pletora di incompetenti" i quali neanche hanno l'umiltà di riconoscere i loro limiti. Neanche studiano e/o si avvalgono di consiglieri dotati si cervello, visto che essi non ne hanno. 
Se avessero soltanto un briciolo di cervello, capirebbero che le somme spese per opere infrastrutturali rientrerebbero in una percentuale importante, intorno al 50/60 per cento, già nel periodo di costruzione oltre che dare lavoro a migliaia di persone, sia essi  addetti diretti sulle opere che all' indotto. Non sanno, i meschini, che una opera infrastrutturale mette in moto gran parte dell' industria collegata e non. Non sanno che il personale occupato sia direttamente che indirettamente, percependo una retribuzione, paga le tasse sulle stesse, che per la costruzione si consuma, ad esempio, carburante sulle quali lo stato incamera tasse ed accise. Non sanno che per la costruzione bisogna impiegare dei mezzi d' opera ed automezzi e che questi generano entrate per lo stato, sia per l'acquisto che per il loro mantenimento; pensiamo soltanto all' Iva che viene incamerata. Non pensano che gli addetti all' opera ad alle industrie dell' indotto debbano mangiare e quindi questo significa lavoro per tutta la filiera interessata. Ci sarebbero ancora esempi da dare per fare capire, agli incompetenti di governo, la convenienza nell'intraprendere opere infrastrutturali. Una per tutte, le grandi opere fanno "girare" i soldi e quest'ultimi innescano i consumi e quindi generano ricchezza, generando la crescita di una nazione.
Sfortunatamente essi non hanno l'intelligenza richiesta per capire tutto questo. 
Lo stesso discorso lo si può fare per fermare l'invasione dei nuovi barbari. I nostri politici non riescono a capire un concetto semplicissimo: l'umanità nei rapporti con il prossimo non c'entra affatto con l'accoglienza e l'integrazione dei nuovi barbari nel nostro contesto sociale. L' Italia, semplicemente, non ha le possibilità economiche per mantenere questa massa di derelitti, né ha una economia capace di assorbirli. Cioè, non c'è il lavoro per gli italiani come si può pensare di impiegare questa gente? Il falso buonismo non conduce a nulla ma genera, giustamente, razzismo.

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