Post in evidenza

mercoledì 11 dicembre 2019

La parità salariale in Europa

Si fa un gran parlare di "Nuovo Corso Verde", o "Green Deal", i politici italiani ed in particolare i comunisti del PD godono nello scimmiottare tutto con degli anglicismi. E' di oggi l'annuncio della Ursula von der Leyen, la tedesca Presidente della Commissione Europea, circa il Green Deal dell'EU. Essa scrive che il nuovo corso verde non è solo una visione ma una tabella di marcia per le conseguenti azioni che quantifica in 50, da porre in atto fino al 2050. Ciò perché l'Europa sia rispettosa del clima e della natura. Testualmente scrive: Il nostro obiettivo è riconciliare la nostra economia con il nostro pianeta e farlo funzionare per il nostro popolo.
Sicuramente è una lodevole iniziativa, anche se noi riteniamo che nasca più dalla moda ambientalista emergente che da reali convinzioni.
Però ci viene spontaneo pensare: si può riconciliare una economia europea, così come afferma la von der Leyen, non omogenea tra le varie nazioni e addirittura con delle condizioni di vita disuguali tra le popolazioni che compongono l'UE? Noi riteniamo di no. 
Prendiamo le condizioni salariali dei lavoratori UE, di seguito pubblichiamo un grafico di tutte le retribuzioni medie lorde percepite dai lavoratori di ogni singola nazione dell' UE. I dati del  raffronto sono del 2014 ma ben poco è cambiato in questi anni. Per correttezza, dato reale ed aggiornato, vi diamo anche la retribuzione lorda percepita dal Presidente della Commissione UE: 32.000,00 Euro mese più oltre 6.000,00 Euro mese per rimborsi alloggio e spese. Mentre il valore del salario minimo della Bulgaria per l'anno 2019 è pari a 560 Leva ossia 286,00 Euro mese. Lo stipendio medio di un funzionario dell' UE e pari a circa 10.000,00 Euro mese, gli stipendi dei funzionari UE vanno da un minimo di 4.500,00 Euro mese per i neoassunti e raggiungono i 16.000,00 Euro per funzionari anziani.  
Adesso, invece analizziamo i salari in Europa, ecco dove i lavoratori vengono pagati meglio:
Secondo i dati Eurostat, il Paese in cui i dipendenti guadagnano di più è la Danimarca dove, il guadagno orario medio lordo in euro è di 25,5 euro, seguita da Irlanda (20,16), Svezia (18,46), Lussemburgo (18,38), Belgio (17,32) e Finlandia (17,24).
I guadagni lordi medi più bassi si registrano in Bulgaria dove sono di appena 1,67 euro, il prezzo di un caffè. Ci sono poi la Romania con 2,03 euro, Lituania (3,11), Lettonia (3,35) e Ungheria (3,59). In pratica negli Stati membri più ricchi gli stipendi medi sono 15 volte superiori a quelli dei Paesi più poveri. 
Come potete osservare esiste una sperequazione sociale drammatica all'interno della UE. A parte gli esempi dati, se osservate il grafico sotto, la mancanza di uniformità ed equità nella ripartizione economica della ricchezza nell'UE non è conciliabile a breve e abbisogna di azioni mirate sul lungo periodo. Si dovrebbero attivare, nel breve, invece azioni tese ad attuare la parità salariale all'interno dell'UE.
Però la Commissione UE non se ne preoccupa affatto, neppure prendono in esame la cosa. Anzi la Presidente, Ursula von der Leyen, in luogo di occuparsi di queste problematiche drammatiche che incidono pesantemente sulla vita quotidiana dei lavoratori, si preoccupa del "Nuovo Corso Verde", o "Green Deal". In questo seguita dal codazzo dei burocrati dell'UE a cominciare dai due miracolati comunisti italiani: Sassoli e Gentiloni. Anche se siamo convinti che le dichiarazioni della von der Leyen sono soltanto una pia intenzione, date più per réclame che per altro.
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/images/9/9e/Median_gross_hourly_earnings%2C_all_employees_%28excluding_apprentices%29%2C_2014_YB17.png
 



Nessun commento:

Posta un commento