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giovedì 14 maggio 2020

L'imbonitore

Ieri sera è andata in onda, sulle reti televisive italiane, l'ennesima comparsata dell'improbabile premier Giuseppe Conte che ha illustrato il decreto del mese di maggio per € 55miliardi.
Quest'uomo, quando sarà cacciato via questo governicchio, avrà un futuro radioso come tele-imbonitore. Infatti, più che una illustrazione delle misure del decreto è sembrata una televendita.
L'uomo cerca disperatamente di vendere, agli italiani, come ottime, delle scelte di reazione alla pandemia e alla sua conseguente crisi economico-produttiva che, nella realtà, non sono per nulla efficaci e attinenti alla realtà nazionale. 
Per quel poco che siamo riusciti a leggere del decreto, quasi 500 pagine con rimandi a leggi e regolamenti che, non aiutano chi deve aiutare e, di nuovo, con lacci e laccioli, non semplificano nulla. Gente che non sa cosa è il lavoro non può legiferare.
Questa è la triste verità. Si riempiono la bocca di formule, di soluzioni che non hanno alcuna rispondenza con la realtà delle cose.
Della serie: la cura è peggiore della malattia. Prendete i ristoratori; pretendono che tra un tavolo e l'altro ci siano 4,5 metri, conseguentemente un ristorante che aveva circa 40 coperti dovrebbe riaprire con un massimo di circa 8/9 coperti.
Per non parlare delle regole, assurde, che dovrebbero disciplinare le riaperture dei bar o quelle folli che riguardano gli stabilimenti balneari etc.
Anche un bambino capirebbe che è un suicidio economico ma non Conte né i membri di questa specie di governo a trazione comunista PDiota e 5s.
Basti vedere com’è trattato il settore del turismo per capire che grado di approssimazione possiedono i membri di questo governo. Ricordiamo che il turismo rappresenta il 13% del PIL dell'Italia.

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