Post in evidenza

sabato 18 luglio 2020

L'economia italiana e l'Unione Europea

Quando l'inflazione in Italia girava intorno al 20/25%, fine anni '70 inizio anni '80, le Brigate Rosse avvelenavano il clima sociale e la lira era svalutata in funzione delle esportazioni, avevamo un debito del 55% sul Pil e il Popolo prosperava. 
Poi arrivarono le indagini, sui partiti politici, di "tangentopoli". Un gruppo di magistrati, da lì iniziò la politicizzazione della magistratura, si accanì, anche oltremodo, sul sistema politico dell'epoca che scomparve. Non scomparirono però i comunisti del Partito Comunista Italiano, alcuni magistrati evitarono il loro coinvolgimento nello scandalo delle tangenti, anche se ne avevano ricevute.
Fu in quegli anni che iniziarono le "manovre" della sinistra per entrare nell'euro.
Per consentirlo si diede inizio alle privatizzazioni "selvagge" delle attività industriali di Stato. Per la privatizzazione dell’IRI, aveva in portafoglio dei veri e propri gioielli produttivi, fu incaricato Romano Prodi.
Questo signore distrusse l'Industria di Stato, cedendo attività floride a prezzi infimi e a personaggi discutibili. Un esempio per tutti, la Cirio storica azienda dell'alimentare, fondata nel 1856, fu ceduta a un finanziere tale Sergio Gragnotti, in odore di bancarotta, che da lì a poco la condusse al fallimento.
Nel frattempo alla fine degli anni '90 il debito raggiunse il 113,3% sul Pil. Di fatto si duplicò rispetto alla fine degli anni '70, per scendere ancora al 106,4% nel 2002, dopo l'ingresso nell'Euro.
Dopo 10 anni dall'ingresso nell'euro, il debito raggiunse la mostruosa percentuale del 119,7% nel 2011.
Per arrivare al 134,8% sul Pil al 31/12/2019. In pratica al 31 dicembre scorso il debito, rispetto agli inizi degli anni '80, è aumentato del 70%. Da considerare che nel 1987 l'Italia era la quinta potenza industriale del Pianeta.
Voi direte: com'è possibile che in poco più di 30 anni il nostro Paese sia ancora la seconda potenza industriale dell'Unione Europea pur avendo un debito superiore al 70% di quello della Germania, primo produttore industriale d' Europa? 
La spiegazione la si trova nella differenza tra la vita reale, quella dell'Industria, Artigianato e commercio e la vita politica del Paese. Sempre più spesso dal 2011 in poi i politici che si sono alternati al governo dell'Italia, tutti governi di sinistra, hanno confuso la necessità della vita reale con le loro "fantasie" d’incapacità e incompetenza conclamata. 
Hanno svenduto la nostra Nazione all' Unione Europea, di fatto alla Germania. Ancora oggi la sinistra italiana è succube e inchinata ai tedeschi, non lavorano per tutelare gli interessi nazionali.
Sempre la sinistra italiana ha dilapidato miliardi di euro per mantenere le popolazioni migranti e, quelli che noi chiamiamo "barbari invasori", agevolarne l'arrivo nel nostro Paese.
L'invasione dei barbari clandestini continua da circa 10 anni, sostenuta dalla sinistra italiana che taccia di razzismo chi non è in linea con la loro grottesca politica e dilapida miliardi di euro.
I PDioti, così chiamano gli italiani gli appartenenti al Partito Democratico erede dei comunisti, non si rendono conto dei danni che fanno con il loro atteggiamento ipocrita e, aggiungiamo, demenziale. Non sappiamo cosa li motiva veramente, se è solo stupidità o un disegno politico di lungo termine, per effettuare una sostituzione etnica, ma così facendo stanno esasperando il Popolo.
Peccato avere degli uomini che dovrebbero governare e invece sono inutili e neanche ce ne potremo liberare a breve.
Forse è la prima volta che succede nel nostro Paese, avere gente che non sa, ma vorrebbe presumere di sapere. E' umiliante per l'Italia.
Frasi Sulle Donne Oriana Fallaci




Nessun commento:

Posta un commento