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martedì 7 gennaio 2020

La Libia - Gli Italiani - I Turchi - Prima parte

La Libia, così come geograficamente costituita, è il territorio che scaturì dall'occupazione italiana del 1911 e dalla sua successiva pacificazione.
Storicamente, fino al 1911, il territorio che andava dal confine egiziano fino a quello tunisino e algerino e a sud a quello con il Ciad, Niger e Sudan, apparteneva nominalmente all'Impero Ottomano anche se effettivamente il suo possesso si limitava ad una specie di governatorato delle regioni costiere.
Non stiamo qui a spiegare le cause che portarono alla guerra Italo-Turca che andò dal 29 settembre 1911 al 18 ottobre 1912.  Con la firma del trattato di pace di Losanna, l'Italia occupava stabilmente il territorio libico, costituito dalla Tripolitania, Cirenaica e Fezzan, inoltre manteneva l'occupazione delle isole del Dodecanneso, tra cui Rodi, conquistate nell'Egeo.
La pacificazione dei territori libici richiese alle truppe italiane circa 22 anni, nei quali furono adottate azioni diverse per stroncare la residua resistenza  all'occupazione. Furono esiliati in Italia, alle isole Tremiti, circa 30 capi religiosi senussi e rese inoffensive le popolazioni del Gebel. 
Nel 1934 si poté affermare e dichiarare la Libia parte integrante dell'Italia. Lo stesso Mussolini, dopo il 1934, diede disposizione di costruire villaggi con Moschee per i libici che vennero anche indicati come mussulmani italiani della quarta sponda, iniziando quindi una politica di integrazione con l'Italia.
Da allora le popolazioni libiche furono sempre fedeli all'Italia tant'è che durante la II guerra mondiale circa 30.000 ascari libici, equivalenti a due divisioni, oltre ai reparti paracadutisti libici parteciparono all'attacco italiano all'Egitto.




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