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sabato 5 ottobre 2019

I crimini dei barbari invasori

Ieri, a Trieste, sono stati uccisi due agenti di Polizia. Chi li ha uccisi risulta essere un extracomunitario di Santo Domingo che, come moltissimi immigrati clandestini, ha scelto l'Italia come luogo ove delinquere. Esprimiamo il nostro cordoglio alle famiglie degli agenti uccisi.
Dobbiamo, però, nello stesso tempo esprimere tutto il nostro disprezzo per chi, rappresentando i vertici di comando di questa nazione, in maniera ipocrita esprime cordoglio ma poi non fa assolutamente nulla per migliorare le condizioni di lavoro dei tutori dell'ordine.
Non vogliamo entrare nei particolari che hanno portato alla morte dei due agenti e al ferimento di un terzo. Vogliamo però evidenziare le storture di uno stato che si definisce democratico, ma  ha un governo non eletto dal popolo. Di uno stato ove se un agente di polizia mette le manette ad un delinquente intemperante rischia, da parte di un magistrato, di essere incriminato. Di uno stato che svilisce l'operato delle forze dell'ordine; tant'è che mentre la Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza effettuano arresti e sgominano reti criminali, questi stessi criminali il giorno dopo sono di nuovo a piede libero. Vengono rimessi in libertà dai magistrati che si attengono e/o interpretano le nostre leggi, vanificando così l'operato delle nostre forze dell'ordine. 
Per questo ritroviamo liberi, pronti a delinquere, migliaia di persone che al contrario dovrebbero stare in galera. Per questo ritroviamo liberi, addirittura, colpevoli di omicidio liberi di reiterare il reato.
Dati ufficiali ultimi dimostrano che 1 crimine su 3 viene commesso da immigrati clandestini e/o extracomunitari in genere. Crimini che, nella stragrande maggioranza dei casi, rimangono impuniti.
Vogliamo raccontarvi brevemente, a mo' di esempio, un episodio di qualche anno addietro: uno spacciatore di droga nero (negro non possiamo scriverlo), forse nigeriano, viene arrestato in flagrante dalla Polizia in Corso Como a Milano. Lo spacciatore opponeva resistenza all'arresto malmenando anche i poliziotti. Giudicato per direttissima veniva rilasciato dal magistrato; la motivazione: essendo un immigrato clandestino e non avendo di che sostenersi lo spaccio della droga era il suo solo  sostentamento.
Felici di trovarsi in un paese così democratico, i barbari invasori continuano a delinquere impuniti.

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