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lunedì 21 ottobre 2019

L'Africa Orientale Italiana - Terza Parte

L'ultimo difensore dell'Etiopia durante la seconda guerra mondiale fu il Generale Guglielmo Ciro Nasi. Magnifica figura di comandante è da annoverarsi tra i migliori, se non il migliore ufficiale del Regio Esercito presente in A.O.I.




Decorato con 4 medaglie d'argento al valore militare, nel periodo che andò dal 1936 al 1941 fu governatore delle Regioni Etiopi dello Harar, Scioa e infine dell'Amhara.  
Collaborò e sostenne il Viceré Amedeo d'Aosta nella sua azione di cooperazione con i notabili etiopi, inclusi i dissidenti, e in quella di avvicinamento alle popolazioni etiopi. Con l'entrata in guerra dell'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, venne nominato comandante in capo dello scacchiere Est delle Forze Armate dell'Africa orientale Italiana . In questo ruolo organizzò e guidò personalmente una fortunata campagna contro il Somaliland britannico, impiegando gli Ascari.


Quest'ultimi erano le truppe coloniali italiane, formate in grande parte dai cosiddetti Ascari della Bandiera, Battaglioni Eritrei di grandissimo valore a cui dopo il 1936 si unirono alcune formazioni etiopi a maggioranza Amhara. Per la loro granitica fedeltà alla Bandiera Italiana e valore in battaglia erano considerate le migliori truppe coloniali in Africa. Inquadrati nel Regio Esercito, oltre ai molti riconoscimenti ricevuti, annoverano anche una Medaglia d'Oro al Valore Militare, concessa nell’ottobre del 1941 alla memoria del muntaz (caporale) del Regio Corpo Truppe Coloniali, Unatù Endisciau del LXXIX battaglione coloniale, classe 1917.
Il Generale Nasi, comandante e governatore dell'Amhara, resistette nella zona di Gondar, ultima piazzaforte italiana in Etiopia, fino al 30 novembre 1941 quando di fronte a forze soverchianti ed avendo, ormai, esauriti i mezzi di difesa fu costretto a capitolare al nemico.

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