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lunedì 28 ottobre 2019

Il nuovo Risorgimento Italiano

Ieri è iniziato il nuovo Risorgimento Italiano. I comunisti del PD e sinistri vari, assieme ai dilettanti allo sbaraglio del M5s, hanno perduto in modo eclatante le elezioni regionali in Umbria. Ricordiamo che l'Umbria da circa 50 anni era governata dalla sinistra. La sconfitta elettorale, rispetto ai voti presi dalla destra, è stata veramente mortificante per i comunisti e i dilettanti che hanno perso con uno scarto di 20 punti percentuali. Addirittura i dilettanti allo sbaraglio sono stati votati soltanto dal 7,4% dell'elettorato umbro; in poco più di un anno hanno perso il 20% dei lori voti.
Gli italiani hanno compreso che c'è bisogno di un risorgimento, hanno capito che devono far scomparire gli ultimi comunisti rimasti in Europa. Per l'Italia il vero pericolo non viene dai dilettanti allo sbaraglio del M5s, essi sono una meteora si dissolveranno da soli. Il vero pericolo è rappresentato dai comunisti del PD, gente rimasta ancorata ad una ideologia scomparsa da circa 30 anni ma che, cosa stranissima, resiste da noi. Essi si chiamano "compagni", si fanno il saluto con il pugno chiuso e, cosa aberrante, si credono al disopra del popolo infischiandosene grandemente dei suoi bisogni. Purtroppo una parte dell'elettorato italiano, quello che votava il Partito Comunista Italiano, ancora li vota. Non capiamo come faccia, su cosa si basi per votarli, forse sulla nostalgia della falce e martello? Fatto sta che, fino a quando questo elettorato non capirà che sta votando degli inetti. Inetti che pensano soltanto al loro bene e non a quello della nazione che gli ha dato i natali e in cui vivono e prosperano con le laute prebende che gli vengono dalle posizioni ricoperte, essi rappresentano il più grande pericolo per l'Italia e gli italiani.
Detto questo, facciamo i nostri complimenti ai vincitori di queste elezioni. La destra ha vinto e Salvini si è, vieppiù, affermato come il capo naturale della coalizione rappresentata dalla Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Essi, con un eloquio chiaro, hanno motivato le scelte degli umbri e, stando ai sondaggi, le scelte della maggioranza degli italiani. Salvini, Meloni e Berlusconi hanno il grande pregio di parlare con l'idioma del popolo. Essi illustrano le problematiche nazionali con discorsi semplici, parole chiare e comprensibili e soprattutto sono italiani, non venduti allo straniero come i comunisti del PD e i dilettanti allo sbaraglio.


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